Dalla prefazione al libro di Salvatore Magri:
Succede così con Nanni Acquarone.
Lo ascolti e cominci a seguirlo. Lo ascolti e lo segui. Lo segui e lo ascolti.
Non se ne esce.
Con il libro avviene lo stesso. È come uno di quei libri che nascono dalla tradizione orale, dalla raccolta di racconti dove abitano, vividi e rilucenti, un padre come radice di tutto, incontri casuali ma fatali, la natura nella sua forma più autentica senza domatori o saltimbanchi e l’umanità, quasi primigenia, con la sua forza elementare e potente. E catturati dalla voce suadente del racconto, seguiamo Nanni nel suo viaggio per mare. È subito evidente che per l’autore viaggiare per mare non è un modo come un altro di viaggiare ma una scelta precisa verso sé stesso, il mondo e gli altri.
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Trés beau poème de Charles Baudelaire
L’homme et la mer
Ce poème parle à tous les marins.
Homme libre, toujours tu chériras la mer ! La mer est ton miroir ; tu contemples ton âme Dans le déroulement infini de sa lame, Et ton esprit n’est pas un gouffre moins amer.
Tu te plais à plonger au sein de ton image ; Tu l’embrasses des yeux et des bras, et ton cœur Se distrait quelquefois de sa propre rumeur Au bruit de cette plainte indomptable et sauvage.
Vous êtes tous les deux ténébreux et discrets : Homme, nul n’a sondé le fond de tes abîmes ; Ô mer, nul ne connaît tes richesses intimes, Tant vous êtes jaloux de garder…