Siamo vicini al tramonto, il sole è già basso sull’orizzonte e cala con una velocità sorprendente, a queste latitudini equatoriali.
Le nubi in cielo non mancano mai, da queste parti. Ci sono tutte, dalle più basse ai cirri nella stratosfera.
I raggi del sole cominciano a illuminarle dal basso, a partire da quelle a maggior quota, pennellandole di color oro, per poi tingerle di toni rossi sempre più scuri, man mano che scende e si nasconde sotto l’orizzonte.
Il mare da parte sua riflette il colore del cielo e delle nubi.
Da una superficie argentata simile al mercurio cambia rapidamente in toni vinati anch’essi sempre più scuri.
Il ragionamento ti dice che sta solo riflettendo i colori del cielo e delle nubi, ma in questa mezz’ora magica chi vuole ascoltare la ragione? Ti lasci volentieri sommergere dalla meraviglia e dall’ammirazione per uno spettacolo che si ripete ogni sera, ma che è sempre diverso, da giorno a giorno e da luogo a luogo.
Ieri sera, durante una sosta ristoratrice, ci siamo concessi una birra fresca sulla terrazza di un bar rudimentale, ma affacciato sul mare e con il banco rivolto ad occidente.
Che spettacolo! La palla accecante del sole è affondata nel mare proprio davanti a noi e l’acqua è passata in un batter d’occhio dall’argento all’oro al rosa/lilla al viola tenero e poi a quello più scuro, fino a ritornare d’argento quando il buio ha prevalso e le luci riflesse erano solo quelle della spiaggia.
Forse esagerava il nostro compagno esclamando che questa birra valeva il viaggio, ma non di troppo.