Postato da Nanni
Ieri ci hanno avvertito che stava per arrivare una tempesta da nord ovest. La conformazione della costa è tale che le onde lunghe da quella direzione entrano nello stretto e possono rendere insostenibile l'ormeggio al pontile. Questo è su pali che lasciano passare l'acqua di sotto e il tavolato che dovrebbe frangere le onde è stato divelto qualche tempo fa. In alternativa a spostarsi a Torsvåg con conseguente perdita di tempo e problemi, perché i comandi del motore non erano stati ancora montati (questo lavoro l'abbiamo terminato stasera), abbiamo pensato di spostare Best Explorer più vicino a terra, anzi, forte dell'esperienza fatta l'anno scorso alle Svalbard, spostandolo dove le onde sarebbero state meno alte arenardolo addirittura a mezza marea. Detto fatto. La barca ha cominciato ad appopparsi, segno che la parte anteriore della chiglia era già sul fondo abbastanza digradante, però poi si è appoggiata ai pali. Questo mi ha sorpreso, perché avrebbe dovuto rimanere dritta. Le cime che la trattenevano verso prua si sono tese in modo preoccupante: la barca stava scivolando sul fondo!!!! Quattro grosse cime d'ormeggio tese, uno dei pali arcuato dal peso, i grossi parabordi del tutto schiacciati contro i pali... E la marea ancora in discesa per almeno un metro. Ormai non c'era più nulla da fare che non saltare a terra, aspettare e pregare che il cedimento del fondo si arrestasse. Interrompendo i lavori abbiamo aspettato con grande tensione che passassero le ore senza poter fare nulla. La vicenda era iniziata alle quattro di pomeriggio con le manovre di ormeggio, alle cinque si era manifestat lo scivolamento e ora il minimo di marea era previsto per le sette di sera. Col buio e una tormenta di neve, chiusi nell'officina di Freddy al caldo e bevendo caffé norvegese uscivamo ogni tanto a controllare la situazione facendoci strada sotto il pontile tra i pali incrostati di cozze, gocciolanti e rimbombanti per il vento e le onde. Alle sette per fortuna nessun cambiamento, ma la barca era tutta fuori dall'acqua, salvo la poppa, dove speravo che il timone non si fosse flesso per la spinte dello scafo. Inclinata di una quindicina di gradi verso dritta, con le sartie che quasi toccavano il bordo del pontile e la chiglia immersa di più di un palmo nella sabbia cedevole, sembrava chiedere aiuto per essere tolta da quella sgradevole situazione. Finalmente alle nove la marea si era alzata abbastanza da raggiungere la poppa e alle dieci la barca ha ripreso a galleggiare. Apparentemente senza danni: vedremo quando saremo alla via se il timone è a posto. Freddy è rimasto con me tutto il tempo, senza mangiare. Però ci siamo concessi una spaghettata prima che rientrasse a casa sua, ed è stato un bene, perché alle undici si è messo a soffiare forte e abbiamo dovuto spostare la barca perché non si trovasse nella zona del pontile che è senza protezione. L'odissea degli ormeggi è continuata anche oggi, con l'arrivo della tempesta annunciata. Best Explorer è assicurata con ben sette cime a terra. Impresa non da poco, perché devono essere tutte armonizzate con il livello della marea che in questi giorni è al suo massimo di oltre tre metri. Insomma, credo che fra tutto abbiamo spostato gli ormeggi sette o otto volte e gli avvisi di burrasca non sono ancora finiti. Ora sono le dieci di sera e stiamo ancora lavorando per ricuperare il tempo perduto, credo che ci aspetti un'altra spaghettata conclusiva, ma mi resta il timore di contribuire a qualche crisi familiare in casa di Freddy...