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Clandestini a bordo

Immagine del redattore: Nanni AcquaroneNanni Acquarone

1 Giugno 2012, h 12.52 -

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Salvatore

La coffa è quella piattaforma posta ad una certa altezza dell'albero di una barca a vela. Arrampicandosi lassù si gode di una visuale privilegiata per l'osservazione della fauna marina o per l'avvistamento delle agognate terre. La nostra, in questi giorni, è stata scelta da una coppia di corvi che vi hanno eletto domicilio dandosi da fare a mettete su famiglia. Osservandola dal basso, si nota solo un cumulo di rametti messi alla rinfusa e la presenza di due adulti, troppo indaffarati per essere soli. Approfittando della loro assenza e di un momento di tregua delle frequenti nevicate di questi giorni, nel pomeriggio di ieri sono salito a dare un'occhiata. Nanni curava la mia sicurezza trattenendo una drizza alla quale mi sono legato. Una volta su, ho visto un'opera di ingegneria, impossibile da immaginare, che riduceva quell'ammasso di rametti e altri materiali in una perfetta semisfera di una trentina di centimetri di diametro. Dentro, tre uova ancora chiuse e due piccoli mostriciattoli implumi, tutto becco e poca carne, che dovevano essere nati da pochi giorni. Non so cosa abbiano percepito, ma hanno reagito alla mia presenza spalancando il becco con un angolo prossimo ai 180 gradi. Sopra di me, prima un'ombra e poi il fruscìo d'ali mi annunciavano il ritorno dei genitori. Questa mattina, dopo un accurato briefing, abbiamo messo in atto il trasloco della nidiata, assicurandoci di salvaguardarne la sopravvivenza. Loredana e io siamo saliti sulla coffa assistiti da Nanni e Filippo ai piedi dell'albero, prelevando il nido e sistemandolo in una scatola di polistirolo. Una volta ricalati a terra lo abbiamo posizionato sopra una cabina di trasformazione, con vista sul porto. La famigliola di corvi si è subito riunita mentre noi ci allontanavamo dal molo.

 
 
 
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