7 Giugno 2012, h 23.41 - Postato da Salvatore
Come per ogni cerimonia, anche i turni di guardia al timone richiedono un abbigliamento adatto. Un rituale che si ripresenta ad ogni inizio turno. Non è banale anzi, richiede impegno e attenzione... impegno fisico e mentale. Per cominciare ci si libera del panni del riposo(?). Si fa un passaggio in bagno e parte il rituale della vestizione. Sopra l'intimo di tessuto sintetico di ultima generazione, rimanendo seduto sul letto, indosso una camicia di flanella lasciata in precedenza diligentemente sulla bocchetta che emette aria calda (webasto). Questa operazione risulta strategica per dar seguito alle fasi successive. Poi infilo i pantaloni di pile che, senza abbandonare la posizione seduta tiro fin sul girovita facendo un saltello sul letto. Quindi indosso il maglione di pile. Ai piedi, infilo un paio di calze, anch'esse di alta tecnologia... e sullo slancio indosso gli stivali: Errore! Come faccio a mettere i pantaloni della cerata? Risflilo gli stivali, mentre la temperatura del corpo sta per raggiungere il limite della sopportazione. A questo punto la determinazione, il coordinamento e l'attenzione salgono ai massimi livelli. Mi alzo in piedi ed eseguono l'operazione più difficile: piedi bloccati nella cerata, mani impegnate a reggerla e a tirarla su; stare in equilibrio è impossibile, l'unica possibilità è offerta dalla porta del bagno dove mi appoggio, sperando che in quei 10-15 secondi necessari non ceda sotto il mio peso facendomi rovinare a terra come un insaccato. Non è finita, restano la giacca, il cappello e i guanti... ma questi li indosso un attimo prima di uscire ed affrontare con sollievo i 4 gradi e mezzo che offre la giornata. Dimenticavo la cintura di sicurezza... ora si che assomiglio ad una soppressata di bufala salernitana. Pronto! Mi aggrappo fermamente alla scaletta, salgo i gradini come fossi sulla "Brigata Tridentina" mentre con la testa spingo verso l'alto il portello e incrocio il sorriso di Mariele che attende il cambio.