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Ossimoro in Artico


25 Giugno 2012, h 15.41 - Salvatore

Al largo di Cap Farvel, Groenlandia di Sud Est Domenica 24 giugno, San Giovanni. Sono le sei del mattino. Sono di guardia dalle quattro e mezzo con Mario che termina adesso il suo turno. I turni durano tre ore e sono assicurati da due cicli, di tre membri dell'equipaggio ciascuno, sfasati di un'ora e mezzo tra di loro. Provo a spiegarmi meglio: Nanni, Mario e Nicoletta formano una squadra e montano in successione dandosi il cambio ogni tre ore, a partire dall'ora X, per coprire nove ore; poi ricominciano. Parallelamente, a partire dall'ora X+1h e 30m Pietro, io e Paolo, ruotiamo con la stessa logica. Così, montano di guardia un elemento per ciascuna delle due squadre con la compagnia che varia ogni ora e mezza. È per questo che posso assistere al cambio della guardia tra Mario e Nicoletta. Quattro segni dal tambuccio per salutarmi e chiedermi se, intanto che viene sù, ho bisogno di qualcosa... mangiare, bere. Faccio cenno di no. Puntuale, mi raggiunge in pozzetto. Si sistema in piedi alle mie spalle mentre sono al timone. La aggiorno sulla situazione... angolo di bussola, velocità, giri motore, stato del mare ... In silenzio ascolta, osserva gli strumenti, il mare che sta tornando ad appiattirsi, l'orizzonte intorno e a prua, per valutare le prossime scelte di navigazione che toccheranno a lei. Poi si stiracchia mentre scruta il cielo per dargli continuità con quello lasciato al termine del turno precedente e, concentrando lo sguardo su una nuvola, esordisce dicendo: "ti ricordi lo strato di nuvole che copriva il cielo ieri sera? avresti dovuto vedere quel raggio di sole che stanotte lo ha trafitto!" . Dalle nostre parti avrebbe suscitato sguardi interrogativi... farnetica? è ancora nel dormiveglia? A queste latitudini, invece, è un ossimoro possibile, anzi reale. Salvatore

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