6 Agosto 2012, h 16.56 - Salvatore
Cosa ti aspetti che succeda se arrivando a destinazione ti accorgi che il tuo bagaglio non è arrivato? Che la compagnia aerea si occupi della questione? Che ti venga fornito un kit per le prime necessità? Che il bagaglio venga rintracciato al più presto? Che via internet tu possa tracciare il percorso del bagaglio? Che quando ritrovato te lo inviino alla destinazione originaria o a quella che nel frattempo hai comunicato? Oppure tutte queste cose insieme? Se desideri tutto questo allora scegli una destinazione meno estrema per le tue imprese.Silvano è arrivato a Pond Inlet senza bagagli, uno dei quali conteneva generi alimentari... tre chili di Parma. Ora, se fossi diretto in Grecia per una vacanza in barca alle Cicladi, non avresti bisogno di altro che di un costume, una maglietta e un paio di pantaloncini. Nel Nunavut no. Bisogna che il tuo bagaglio arrivi proprio. Tutto, e al più presto.Contrariamente alle indicazioni ottenute al call center, oggi siamo andati in aeroporto... sul volo da Iqaluit ci sono "two extra pieces". Siamo pronti al riconoscimento e a fornire scontrini e identità per il ritiro. Incredibile, i bagagli vengono caricati su un furgone che esce dall'aeroporto e li scarica sullo sterrato davanti all'aerostazione. Piove, la gente agguanta il proprio a scappa via. Nel fango restano i nostri. Ci domandiamo cosa sarebbe avvenuto se non fossimo stati li in quel momento. Ma siamo contenti e decidiamo che è meglio non farsi domande. PS: i tre chili di Parma sono stati sostituiti da un certificato della dogana che ne dichiara il sequestro per violazione delle norme relative alle restrizioni all'importazione di generi alimentari. Sono salvi, wisky e caffè. Bah!