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Immagine del redattoreNanni Acquarone

Galapagos Fine


Le isole sorprendono, è la reazione più naturale. Tanto per cominciare, la superficie di lava nella parte più vicina al mare, che sembra appena raffreddata, sfida ogni tentativo di attraversala: meno male che ci sono sentieri e strade che la segnano. Le abbiamo viste costruire a colpi di dinamite per rompere la roccia onnipresente. Alberi e cactus ricoprono la lava spuntando da fessure improbabili tanto sono minute, ma la loro ombra non porta alcun sollievo se tentaste di riparavi sotto nel pieno del mezzogiorno. Solo alle quattro del pomeriggio si riesce a non soffocare. È pur vero che siamo nella stagione calda e delle piogge, che peraltro quest'anno stentano a cominciare. Per giunta è un anno da Niño e l'acqua del mare, qui intorno, è molto più calda del normale. Più in alto la vegetazione è lussureggiante, le rocce coperte di terra e lungo i sentieri non è affatto raro trovare delle tartarughe giganti nel loro ambiente naturale, mentre l'aria è piena dei cinguettii dei fringuelli, dei canarini (o simili) e di altri che assomigliano al cuculo. Sulle spiagge non è affatto raro passare accanto a leoni di mare e iguane marine, mentre sulle rocce nere gli onnipresenti grossi granchi rossi si nascondono al vostro apparire.

Pellicani, sule e fregate volano costantemente intorno e voi spesso vi sorprendete quando una sula si tuffa a capofitto nell'acqua vicino a voi con un gran spruzzo per acchiappare un pesce sfortunato. I taxi acquatici sfrecciano accanto alle barche per portare su e giù equipaggi e turisti e non fate una gran fatica a richiamarne uno perché vi carichi, a un prezzo variabile secondo il posto e l'ora. Le barche dondolano anche vistosamente spinte dalle lunghe onde oceaniche che si fanno strada facilmente entro le rade aperte che sfoggiano pomposamente il nome di "porto". Ma se avete avuto l'accortezza di calare un'ancora di poppa che vi tenga la prua verso il largo il vostro confort sarà assicurato. A terra le agenzie turistiche abbondano e riempiono le strade con i loro cartelli per pubblicizzare tutte le gite che vi offrono e che sono purtroppo l'unico modo per estendere la conoscenza dei posti. Si tratta chiaramente di un monopolio nascosto dietro i sia pur lodevolissimi scopi del parco naturale. I rifornimenti sono difficili e gli alimentari sono cari e scarsi, per cui ci congratuliamo per la nostra previdenza che ci ha fatto riempire la cambusa in Messico.

Difficile avere contatti con i locali, a parte le persone che svolgono un lavoro che li pone in contatto con il pubblico, ma quando abbiamo avuto bisogno di lavori o di aiuto abbiamo ricevuto in cambio efficienza, cortesia, simpatia e prezzi molto ragionevoli. Ora che abbiamo lasciato le isole per la lunga traversata verso le Marchesi sappiamo di portare con noi ricordi unici e globalmente molto positivi. Sarà difficile che si possa tornare a visitarle di nuovo e quindi, col cuore in mano: addio Galapagos e grazie!

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