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Pane Quotidiano


26 Agosto 2012, h 21.49 - Salvatore

Chiudete gli occhi e inspirate lentamente con il naso. Provate a immaginare. Il profumo è inconfondibile. Viene dal forno. Fa calore, fa famiglia, fa comunione come Cristo che lo spezza con le mani e lo distribuisce ai discepoli. Richiama immagini del passato, come quando il capofamiglia lo portava al petto e vi affondava la lama del coltello per tagliarne una fetta. È il pane. Il nostro pane quotidiano. Ormai è un rito. Tra le diverse cose che prepariamo in barca c'è anche il pane. Proprio come si faceva una volta ... senza l'aiuto di macchine infernali dove butti dentro il contenuto di un sacchetto, Dio sa cosa c'è, e in un'ora è pronto. No, noi no. Semplicemente farina, acqua, sale, olio e lievito, tre o quattro ore di lievitazione, gli diamo forma e poi trenta, quaranta minuti in forno. Il profumo ci segnala che è cotto. Ora potete aprire gli occhi. Guardatelo, è biondo come il grano maturo. È quasi commovente. Ne volete una fetta? Salvatore

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