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Lo Sbarco


Salvatore

Wainwright radio, Wainwright radio, Wainwright radio, here's Best Explorer, over. Wainwright radio, Wainwright radio, Wainwright radio, here's Best Explorer, over. This is Wainwright radio, come'n Best Explorer, how can I help you? Comincia così la conversazione via radio con una gentile impiegata del porto di Wainwright che evita a Mauro di gettare al vento il suo biglietto di rientro in Italia. Poco dopo, un'imbarcazione con fondo piatto spinta da due fuoribordo da 200 cavalli, di nome Tukpuk si materializza nella nebbia che nasconde la costa e corre veloce verso di noi che attendiamo a mezzo miglio dall'ingresso di uno stretto canale che immette nel baia interna. Impossibile atterrare a Punta Barrow e impossibile entrare a Wainwright per i bassi fondali e gli impetuosi frangenti. La tempesta da nord comincia a farsi sentire con i suoi venti freddi. Le mani si incollano a qualunque superficie metallica, draglie comprese. Tukpuk si affianca. Giusto il tempo di un saluto al volo, un abbraccio, la sacca di Mauro lanciata su Tukpuk e subito appresso salta lui. Si allontana. Un'ultima sbracciata che vale un arrivederci presto e via, riprendiamo la nostra corsa verso sud. La tempesta incombe.

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