Postato da Nanni
Nebbia fitta all'ingresso del Golden Gate (lo stretto, non il ponte). Nel passaggio vicino alla costa nord, tra la barra che c'è lì e le rocce, il mare è furioso per il riflesso della costa, la corrente e le onde lunghe dell'oceano che si alzano a quattro metri dal metro e mezzo che avevamo al largo. Suoni lugubri di campane e sirene da nebbia delle boe e delle navi che transitano nello stretto canale di accesso che, in queste condizioni, abbiamo accuratamente evitato. Il nostro canale è stretto; passiamo a meno di trecento metri dalle rocce: un percorso breve, ma intenso. Davanti a noi solo grigio. Ancora un poco e dietro la sagoma di una grande chiatta trainata da due rimorchiatori si comincia a notare la base della fondazione del pilastro sud. Il ponte lo vediamo parzialmente mentre gli passaimo sotto. L'aria e fredda. La sagoma della città si rivela gradualmente nella nebbia che diventa pian piano foschia. Il Pier 39, dove Nicoletta ci ha prenotato il posto, ha un ingresso stretto e una corrente laterale di due-tre nodi. Aspettiamo che i battelli turistici escano e con una manovra da granchio entriamo scivolando accanto ai pontili su cui sono sdraiati centinaia di leoni marini chiassosi e poco profumati. Al pontile si balla come in oceano, ma fa lo stesso: siamo a S. Francisco. Qui ha sostato anche Maserati di Soldini ed è la nostra occasione di far notare che adesso ospitano la barca di un altro primato italiano e, secondo noi, non meno importante!